E la festa può continuare, in semplicità!
Finite le Feste ci si vuol tenere leggeri, ne converrai anche tu. Ma – come suggeriscono sia i cuochi che gli psicologi – la transizione verso la normalità è bene che sia dolce, lasciando ancora spazio a un po’ di goloserie. Nonché a qualche saggio e buon utilizzo di quel che è restato nel frigo…
A noi, per esempio, è capitato di trovare dell’ottimo speck, tra le scorte avanzate dalle Feste. Poi c’era del Philadelphia e – nel freezer – del pesto fatto in casa, col basilico fresco della scorsa stagione.
Chiamato anche ‘cioce’, lo speck si fa con la coscia completamente disossata del suino e nasce da una preparazione piuttosto diversa da quella del prosciutto crudo classico. Il suo sapore affumicato e molto aromatico si presta per essere accompagnato da vini rossi moderatamente tannici, morbidi ed evoluti. Meglio che mai, ovvio, provenienti dal Trentino!
Così, predisposti questi ingredienti sul tavolo della cucina e aggiunta una certa voglia di semplicità e di italianissima pasta… Abbiamo chiesto aiuto ancora una volta a Mauro Ballan. E lui non ha avuto dubbi: facciamo dei bei Nidi di spaghetti al pesto e speck croccante.
- Sei pronto a seguirci anche tu a seguirci tra i fornelli?
“La ricetta è semplicissima e – con un po’ d’occhio – potrai facilmente regolarti da sola/o anche sulle quantità”, spiega il nostro giovane chef.
- “Prepara gli spaghetti in modo classico. E se il tuo pesto è fatto in casa con gli ingredienti del tuo orto, ancora meglio!”, esordisce mentre mette su l’acqua e dosa la pasta necessaria, il sale, la quantità giusta della nota e gustosa salsa alla genovese.
- “Intanto – prosegue Mauro – spadella un po’ di speck con un goccio d’olio extravergine d’oliva di quello buono, che come al solito avrai preso all’angolo enoteca&goloserie (!). A fine cottura, aggiungici i pezzettini di Philadelphia. Ma – attenzione! – non utilizzarli subito tutti, perché una parte ti serviranno alla fine, per guarnire i nidi di spaghetti. Metterai qualche pezzettino di formaggio fresco, infatti, a decorare e completare il cappello croccante di speck: sopra tutto il resto”.
Semplice, no?!? Beh, diciamo che la mano esperta del cuoco riesce a fare diventare tutto davvero più appetitoso e attraente. Ma siamo certi che anche a casa tua questo primo piatto farà il suo effetto. Portando ancora tanta festa, di stagione in stagione.
N.B. Quanto ai vini, oltre ai vini rossi o bianchi più adatti ai salumi e ai formaggi (sceglierli è un’operazione non complicata come sembra, ma comunque delicata e che può richiedere il consiglio di un esperto…), qui si deve anche tenere presente la personalità del pesto alla genovese. Dunque… Un Sauvignon del Collio friulano o un Vermentino di Gallura? Beh, magari quest’ultimo più nella bella stagione…
Fatte le dovute considerazioni su tutti gli ingredienti, a noi qui piacerebbe di più accostare un Gavi di Gavi docg: profumato e cortese. Oppure, in alternativa, un Lambrusco frizzante? Parliamone e – poi – lanciamoci in nuovi cin-cin.