Consigli per un amorevole uso…
La fine dell’anno è andata. Però il freddo è ancora tutto qui: bianco e gelato. Quindi, prima di tutto, ti viene ancora da pensare che il giardino (un po’ come noi!) necessiti ora solo di cure protettive e riposo. Ed è senz’altro vero…
Sebbene, appena passate le Feste, comincerai già a notare (giorno dopo giorno) il lento ma costante allungarsi delle ore di luce. E, con loro, la prospettiva tangibile di una nuova rivoluzione primaverile. Anche nel più minimo spazio verde.
Quindi, proprio per arrivare ben equipaggiata/o ai mesi della ‘rinascita’ del giardino, sarà bene che anche stavolta tu metta in fila indiana tutte le operazioni da predisporre. Sì, perché anche nel mese consacrato a Giano, avrai comunque molto da fare.
Ora vai subito controllare che tutte le piante del tuo piccolo-grande paradiso verde siano a posto: non si devono vedere rami secchi o spezzati; non ci devono essere alberi colpiti da malattie. E dunque, se necessario, debbiamo subito intervenire insieme per rinnovare le legature ai tutori, per le quali già ci siamo dati da fare prima di Natale.
In questo momento (e, per la verità, fino a tutto febbraio) puoi ancora piantare con il nostro aiuto alberi a radice nuda decidui: Aceri, Pioppi, Salici, Tigli, Acacia dealbata. Possiamo farlo, però, solo se il terreno non è gelato. E bisogna ricordarsi, per di più, che nella loro buca andrà aggiunto del letame e praticata una buona inzaffardatura.
Di che si tratta? Si tratta d’un mix d’argilla, letame e acqua. Questa prodigiosa poltiglia deve infatti ricoprire le radici delle piante, prima della piantagione.
D’altronde, gli esemplari devono essere posti a dimora in modo che il colletto si trovi a livello del suolo. E nella buca va anche inserito un palo tutore, il quale servirà da sostegno durante i primi anni di sviluppo.
N.B. Se il tempo impedisce la piantagione, gli alberelli vanno messi inclinati in una sorta di trincea, scavata precedentemente nella parte più protetta del giardino (la cosiddetta ’tagliola’). Quindi, ne vanno coperte abbondantemente le radici e parte del fusto con terra (o sabbia) e torba.
Ma adesso è anche il momento migliore per abbattere gli alberi morti o sofferenti. E, se si dovesse trattare di esemplari più alti di 5 metri, questa operazione non si potrà fare certo senza l’aiuto d’una ditta specializzata, come la nostra. Del resto, si tratta di un lavoro potenzialmente pericoloso.
- È anche il periodo giusto, questo, per ridimensionare alcuni rampicanti (Parthenocissus quinquefolia e Parthenocissus tricuspidata ‘Veitchii’). Così non faranno danni e arriveranno alla bella stagione in perfetta forma.
- Gennaio, d’altronde, è pure indicato come il mese della concimazione per le acidofile (Azalea, Camelia japonica, Camelia sasanqua, Erica, Pieris japonica, Rhododendron…). Per queste specie, un concime ternario arricchito con solfato o chelato di ferro sarà una mano santa.
D’altro canto, tra poco si potranno piantare – scegliendo per loro una posizione parzialmente ombreggiata – le Peonie. Ma non dimentichiamo, per il loro bene, di aggiungere sul fondo della buca uno strato drenante di 10-15 cm di sassi e sabbia grossolana.
Attualmente si può procedere, del resto, a varie potature. Sempre tagliando fino alla gemma prescelta da cui spunterà a primavera un nuovo getto. Sempre praticando tagli netti e obliqui, in senso opposto alla gemma stessa. Sempre evitando di lasciare monconi di rami che produrrebbero getti poco decorativi. Sempre pennellando prodotto cicatrizzante per prevenire le infezioni. Sempre, se non si è particolarmente pratici ed esperti, chiedendo un consiglio aggiuntivo o un eventuale ulteriore supporto/aiuto tecnico al centro di giardinaggio.
N.B. Nel caso della comune Ortensia (Hydrangea macrophylla) dobbiamo asportare i rami deboli o danneggiati, e quindi cimare quelli più vecchi al di sopra d’una coppia di gemme ben sviluppate.
Durante questo mese si può d’altronde eseguire la potatura di ringiovanimento/rinvigorimento sui cespugli a foglia caduca: Hibiscus syriacus, Philadelphus, Syringa e Viburnum. Se ne accorciano tutte le sezioni che si sono accresciute troppo ovvero quelle che si sono indebolite. Vanno tolti, tuttavia, anche i polloni presenti alla base delle piante.
A momenti arriveranno poi le prime fioriture di Anemone, Bellis, Cineraria e Primula. Preparati, perciò, ad accoglierne i primi profumi e colori nelle giornate di sole (!).
Già: in gennaio le erbacee perenni sono quasi tutte a riposo. Ma, appunto, qualche eccezione c’è: l’Helleborus niger, la Saxifraga crassifolia e l’Iris unguicularis. Ecco perché, in caso di neve, è bene ancora ricoprire le aiuole con piante perenni e piccoli arbusti.
A fine mese sarà d’altronde importante pulire le stesse aiuole dai residui vegetali morti, accumulatisi durante l’inverno. La pacciamatura non va rimossa – invece – finché non si possono escludere nuove gelate, e quindi le forti escursioni termiche tipiche di questo periodo.
Inoltre, prima che siano completamente sfioriti, i Bucaneve devono essere estratti dal terreno: divisi in cespi e ripiantarli subito.
Tra gennaio e febbraio, se non si è già provveduto, va altresì preparato il terreno per i nuovi impianti delle Rose. Dopo una vangatura profonda, s’incorpora letame maturo, terriccio o foglie decomposte. Se poi il suolo è argilloso, converrà aggiungere della torba. Mentre se è calcareo o sabbioso, si rivelerà utile apportare sostanza organica. Poi, una buona rastrellata, livellando bene e lasciando riposare fino al momento della messa a dimora.
N.B. Le Rose (tutte!) preferiscono stare al sole, ma riparate dai venti forti che potrebbero ferirne i rami. Uno stratagemma importante è quello di spuntarne le radici per favorire poi la fuoriuscita di nuove radichette. Vanno d’altronde accorciati tutti i rami sopra ciascuna gemma che si rivolge all’esterno. E il capitolo delle potature dei roseti necessiterebbe in effetti, a partire da questo periodo dell’anno, d’una trattazione molto già approfondita. Per questo, senz’altro, anche noi ne riparleremo.
Ecco fatto. Alcune operazioni di controllo e pulitura d’inizio anno, per la verità, sono ancora le stesse di cui abbiamo parlato per dicembre. Sia nei giardini rocciosi (che poi a febbraio cominceranno a fiorire!) che tra le piante acquatiche, in vasche e laghetti.
È così che prosegue – sempre più vivace – la rincorsa verso stagioni intensamente verdi e rifiorite.